Oggi si sente sempre più spesso parlare di spyware e cellulare intercettato: concetti ormai noti alla società, a causa soprattutto dell’abuso che la maggior parte delle persone fa del proprio smartphone. In questi piccoli dispositivi sono infatti contenute grandi porzioni di vita. Dai numeri telefonici degli amici ai contatti di lavoro, passando per i messaggi, le chat, le e-mail e i calendari pieni zeppi di impegni.

Ma tutte queste informazioni (rigorosamente private) possono fare gola a persone esterne, che per i motivi più svariati decidono di impossessarsene. Come ci riescono? Le modalità sono varie, ma quella più in voga consiste di sicuro nell’adoperare il cosiddetto SpyPhone: un software che, previa installazione, permette di monitorare ogni azione compiuta dal possessore sul device (compresi gli spostamenti, le pubblicazioni nei Social Network, le conversazioni, ecc.).

Se anni addietro (ai tempi del Nokia 3310 per intenderci) si potevano fare intercettazioni solo collegando un cellulare a un computer e modificando il firmware, oggi è possibile installare uno spyware da remoto, senza necessariamente avere il dispositivo tra le mani. Artefici di tutto sono le SpyApp, che corrispondono a vere e proprie applicazioni installabile sia su iOS sia su Android e che risultano praticamente impossibili da scovare. La loro presenza è sospettabile solo per:

  • un forte consumo della batteria;
  • un incremento della temperatura del device anche se spento o in stand-by.

Certo sono in molti a pensare che avere il cellulare intercettato sia una cosa da film e che solo agli altri possa capitare. Ciononostante sono sempre di più le persone interessate a sapere cosa fa il prossimo. Coniugi, fidanzati, datori di lavoro, ma anche autentici criminali, che sanno di poter trovare informazioni utili in telefoni non di proprietà. Mentre prima le intercettazioni potevano essere fatte solo dalle forze dell’ordine, ora chiunque ha la possibilità di insinuarsi nelle vite altrui.

Come detto in precedenza, il dubbio di essere controllati dovrebbe venire non appena si notano problemi legati alla batteria o al surriscaldamento del cellulare. Oltre a ciò sono sospette anche cose quali l’accensione improvvisa dello schermo o un maggiore consumo dei dati. Visto che individuare i malintenzionati non è sempre facile, se si pensa di rientrare tra le potenziali vittime delle intercettazioni bisogna:

  • evitare di lasciare il device incustodito;
  • adoperare una password di sblocco o l’impronta digitale;
  • scegliere codici segreti quanto più complicati possibile;
  • non usare telefoni regalati da individui di cui non ci si fida.

Quando invece si è certi di avere il cellulare intercettato, va interrotto qualsiasi suo utilizzo e si deve far sottoporre lo stesso a un’analisi forense. Questa rappresenta l’unico strumento capace di scovare eventuali spyware e (in alcuni casi) anche di individuare l’autore dell’illecito. Con tale procedura i dati presenti non vengono persi o danneggiati e i vari problemi riscontrati vengono tutti presentati in un report con valore legale.

L’analisi forense rappresenta indubbiamente un valido supporto per coloro i quali temono di essere vittime delle intercettazioni. Un pericolo sempre più diffuso, che ogni giorno colpisce nuove persone assolutamente ignare di essere controllate. Ma difendersi è possibile sia prestando un po’ di attenzione a come si usa il telefono, sia affidandosi ad agenzie specializzate in materia.