Il coniuge che percepisce assegno di mantenimento perde il diritto allo stesso nel momento in cui instaura una nuova famiglia, anche se di fatto, e la nuova convivenza assume caratteri di stabilità e continuità.
Lo stabilisce la Corte di Cassazione con sentenza n. 16892/2018 depositata il 27 giugno 2018, accogliendo il ricorso di un uomo che richiedeva l’eliminazione o la riduzione dell’assegno di mantenimento nei confronti della moglie la quale intratteneva stabilmente una convivenza nella casa coniugale con altro soggetto e con lo stesso generava una figlia.
Il caso: il marito in oggetto contestava dapprima l’imposizione al pagamento del mantenimento alla moglie, sostenendo che l’abbandono del tetto coniugale, causa dell’addebito, fosse scaturito dalla volontà dell’altro coniuge unitamente ad un’infedeltà imputabile alla stessa; in seconda battuta denunciava la non ammissione del capitolo di prova pertinente e specifico volto alla dimostrazione della convivenza stabile e duratura della moglie.
La Suprema Corte rigetta le obiezioni in merito all’abbandono del tetto coniugale, escludendo che la decisione del marito conseguisse ad una volontà del coniuge, né che l’infedeltà coniugale imputabile alla moglie fosse stata determinante nello scatenare un’intollerabilità alla convivenza, essendo riferibile ad un arco temporale successivo all’allontanamento.
La Corte di legittimità ha tuttavia accolto i successivi motivi di ricorso, sostenendo il principio secondo cui “l’instaurazione da parte del coniuge di una nuova famiglia, ancorché di fatto, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno a carico dell’altro coniuge, rescindendo ogni connessione..con la pregressa fase di convivenza matrimoniale”.
Ne consegue quindi che il diritto all’assegno di mantenimento può essere negato o eliminato qualora il coniuge debitore dimostri che l’altro ha instaurato una convivenza more uxorio, assumendo la stessa i caratteri della stabilità, continuità ed effettiva progettualità di vita.
In caso si sospetti che il coniuge separato stia instaurando una nuova convivenza, è possibile rivolgersi ad un’agenzia investigativa affinché accerti le condizioni che fanno venire meno al diritto di percezione dell’assegno di mantenimento. Gli investigatori possono, in maniera assolutamente lecita, attivare dei controlli sul coniuge per verificare se effettivamente convive con un nuovo partner. La documentazione prodotta dagli investigatori ha valore probatorio e può essere presentata in Giudizio per provare l’insussistenza delle condizioni che danno diritto all’assegno di mantenimento e richiederne quindi la revoca.
Prima di agire, conosci.