La contraffazione di prodotti e il mercato parallelo sono tra le aree di indagine più delicate e complesse per gli investigatori privati. In particolare in Italia, dove la tutela dell’eccellenza del “made in Italy” è un tema particolarmente sentito, il mercato parallelo e il commercio di prodotti contraffatti sono particolarmente fiorenti.

La contraffazione di un marchio è un reato disciplinato dagli Artt. 473 e 474 del Codice Penale. In particolare, il dispositivo dell’Art. 473 prevede che “Chiunque, potendo conoscere dell’esistenza del titolo di proprietà industriale, contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, di prodotti industriali, ovvero chiunque, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni […]”

L’Art 474 è invece relativo al commercio di prodotti e beni contraffatti. Il dispositivo recita infatti: “Fuori dei casi di concorso nei reati previsti dall’Art. 473, chiunque introduce nel territorio dello Stato, al fine di trarne profitto, prodotti industriali con marchi o altri segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o alterati è punito con la reclusione da uno a quattro anni […]”

Il fenomeno è particolarmente diffuso in Italia e colpisce in modo particolare i settori della moda e dell’abbigliamento, del lusso, ma anche il settore agroalimentare e vinicolo.

Indagini lotta contraffazione

Le attività investigative finalizzate alla lotta alla contraffazione richiedono una particolare metodologia d’indagine che consenta di individuare i segni distintivi del prodotto contraffatto per poi ricostruire la filiera di distribuzione fino a risalire ai produttori. Generalmente l’attività investigativa si divide in più fasi:

  1. Si effettua uno studio approfondito del prodotto o del marchio contraffatto paragonandolo, anche con l’ausilio di perizie tecniche, all’originale, per individuare quei segni distintivi che ne rivelino inequivocabilmente la contraffazione;
  2. Attraverso attività di intelligence e sopralluoghi mirati, si individuano i canali di distribuzione del prodotto, con l’obiettivo di ricostruire la filiera distributiva, fino al produttore;
  3. Si effettuano delle attività sotto copertura simulando interesse all’acquisto del prodotto contraffatto per documentare l’effettiva attività di produzione e commercio del prodotto contraffatto;

Le informazioni raccolte vengono analizzate e “distillate” in un dossier investigativo che sarà poi messo a disposizione del committente per far valere i propri diritti in sede di giudizio ed ottenere eventuali provvedimenti inibitori atti ad arginare il danno potenziale del commercio illecito.