Il decreto “Rilancio” conferma l’estensione fino a 18 giorni per i permessi Legge 104: come tutelarsi dall’assenteismo doloso?

Oggi, più di ogni altro momento storico, “fare impresa” significa anche fare affidamento sui propri dipendenti. Ma se questi non dimostrano la corretta lealtà, cosa può fare l’imprenditore?

Parliamo dell’abuso di permessi Legge 104, ossia quando un dipendente fa richiesta all’INPS di potersi assentare dal proprio lavoro per prendersi cura di un familiare disabile.

La notizia, uscita nei giorni scorsi, riguarda il decreto “Rilancio” di maggio, in cui viene confermata l’estensione dei giorni di permesso Legge 104: oltre ai consueti 3 giorni di permesso al mese, vengono aggiunte 12 giornate extra.

Ciò significa che al lavoratore sono garantiti, come di consueto, i tre giorni di permesso a maggio e i tre a giugno (non cumulativi); a questi si aggiungono 12 giornate da spendere nei due mesi. Quindi, il richiedente ha a disposizione un totale di 18 giorni di permesso retribuito per i mesi di maggio e giugno.

L’allungamento del periodo di permesso era già stato disposto per i mesi di marzo e aprile, ma la sua riconferma per prossimi due mesi, proprio nel momento della ripartenza generale, lascia nello sconcerto le aziende italiane che si sentono frenate da comportamenti scorretti della propria forza lavorativa.

I collaboratori disonesti esistono anche nell’emergenza Covid-19 e, invece di dimostrarsi a disposizione di familiari invalidi, credono di essere più furbi e di poter utilizzare tranquillamente le giornate lavorative pagate per relax, vacanze o altro, pensando inoltre di essere tutelati, data la sospensione delle procedure di licenziamento per i prossimi mesi.

Fortunatamente non è così: l’assenteismo doloso e l’uso improprio dei permessi retribuiti Legge 104 possono essere perseguiti, anche in periodo Covid-19. Infatti, l’abuso dei permessi 104 è considerato un illecito idoneo per ottenere il licenziamento per giusta causa poiché il fatto costituisce truffa aggravata ai danni dell’ente previdenziale.

Se l’imprenditore ha il fondato sospetto di un comportamento scorretto e un abuso dei permessi Legge 104, deve tutelare la propria azienda. Come? Affidandosi ai professionisti delle Investigazioni Private.

La sentenza della Corte di Cassazione del 8 gennaio 2014 n. 4984 conferma che il datore di lavoro può controllare la condotta del proprio dipendente commissionando un investigatore privato per reperire le prove necessarie a far valere i propri diritti.

Nelle fattispecie di assenteismo doloso e investigazioni in materia di Legge 104, noi di Gruppo Kriteria conduciamo approfondite indagini al fine di fornire materiale utile ed evidenze producibili in giudizio, a supporto di provvedimenti disciplinari o licenziamento per giusta causa.