La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un lavoratore il quale aveva demandato la timbratura del proprio cartellino identificativo ad un collega, confermando il provvedimento sanzionatorio di licenziamento emanato dal datore di lavoro per falsa timbratura.
La Suprema Corte con l’ordinanza del 28 maggio n. 13269/2018 si è espressa in maniera ferma e rigorosa contro la condotta del dipendente che attesta in modo ingannevole la propria presenza in sede lavorativa, commettendo attraverso il comportamento attuato una duplice violazione; la condotta in oggetto infatti se da una parte lede il vincolo fiduciario quale elemento imprescindibile del rapporto lavorativo, dall’altra è idonea a configurare la fattispecie penalmente rilevante della tentata truffa.
La vicenda
Nel caso di specie un lavoratore, unitamente ad altri due dipendenti, aveva chiesto ad un collaboratore di timbrare al suo posto il cartellino che attesta l’orario di accesso e di uscita dal luogo di lavoro, essendo lo stesso impegnato nello svolgimento di commissioni personali.
Il collaboratore aveva quindi timbrato il badge del dipendente scorretto alle ore 08.35, salvo che il ricorrente in mala fede raggiungesse l’ufficio e avviasse la propria prestazione lavorativa solamente alle ore 09.50, più di un’ora dopo la timbratura fraudolenta.
La condotta scorretta veniva confermata sia dalle testimonianze acquisite grazie agli investigatori privati ingaggiati dall’azienda, che dal ricorrente medesimo, ma lo stesso proponeva ricorso contestando la sproporzionalità della pena comminata, la quale non prendeva in considerazione elementi quali l’occasionalità dell’evento e la mancanza di precedenti sanzioni.
I giudici di merito hanno evidenziato la gravità della condotta assunta dal lavoratore, “rammentando che la falsa attestazione della presenza in ufficio, mediante timbratura del badge identificativo ad opera di un terzo, implicava la violazione di fondamentali doveri scaturenti dal vincolo della subordinazione oltre ad integrare una fattispecie penalmente rilevante. ovvero il reato di tentata truffa.
Il fenomeno della falsa timbratura, venuto alla luce nell’ambiente delle Pubbliche Amministrazioni vede coinvolte anche le aziende private in misura sempre maggiore negli ultimi anni, in particolar modo nelle medie – grandi aziende.
Prima di agire, conosci.