Parliamo spesso di illeciti aziendali e di come le imprese possono tutelarsi grazie alle attività investigative, ma riteniamo opportuno informare anche su come difendere i propri diritti in aula di tribunale. Per esempio, di fronte all’impugnazione del provvedimento di licenziamento per giusta causa da parte di un ex dipendente, l’azienda deve conoscere il concetto di aliunde perceptum per potersi tutelare in caso di reintegro dello stesso.
Questa espressione latina viene nominata quando, a seguito di un licenziamento illegittimo, il giudice predispone il reintegro in azienda dell’ex dipendente e il risarcimento da corrispondergli, dal quale va detratto l’aliunde perceptum ovvero l’eventuale retribuzione percepita dal dipendente reintegrato nel periodo intercorso tra il licenziamento e il reintegro.
Cos’è l’aliunde perceptum?
Aliunde perceptum, letteralmente “percepito da altro”, indica gli eventuali redditi da lavoro che l’ex dipendente ha percepito da soggetti terzi nel periodo intercorso tra il licenziamento e il reintegro in azienda; questi redditi devono essere detratti dal risarcimento.
L’onere della prova
Il nodo cruciale sulla questione dell’aliunde perceptum sta nel fatto che l’onere della prova spetta all’azienda.
Se l’ex dipendente vince la causa, il datore di lavoro dovrà portare in sede giudiziale le prove che l’ex dipendente ha lavorato e prodotto reddito.
In questi casi è importante rivolgersi a professionisti delle investigazioni private per poter presentare in Giudizio prove pertinenti ai fatti e poter, quindi, tutelare i propri diritti.
Se l’ex dipendente ha lavorato regolarmente per un’altra azienda, l’attività investigativa consisterà nel recuperare i documenti attestanti il reddito percepito.
Tuttavia, le casistiche possono essere più svariate e complesse ed è bene considerare che l’interesse dell’ex lavoratore è quello di “nascondere” i redditi percepiti per evitare di vedersi togliere parte del risarcimento.
L’esempio classico è quello del lavoro irregolare – “in nero”: se l’azienda ha il fondato sospetto che l’ex dipendente sta lavorando e sta percependo un reddito, gli investigatori dovranno documentare la prestazione in essere, tramite attività di osservazione diretta.
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